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Come organizzare un weekend a Siviglia
Europa

Cosa mangiare a Siviglia: tapas, churros e altre delizie.

Le ragioni per organizzare un weekend a Siviglia sono innumerevoli: la bellezza della città moresca, il clima mite e l’ottimo cibo. Nel post precedente vi ho raccontato cosa ho fatto durante il mio city break di primavera a Siviglia, questa volta vi racconto del cibo che dovete assaggiare in Andalusia.

Iniziamo con ordine partendo dalla colazione.  A differenza dell’Italia dove la colazione è dolce, in Andalusia,come nella maggior parte del mondo, la colazione è salata. La colazione tipica consiste in un panino (bocadillo) con olio o salsa di pomodoro o addirittura con prosciutto crudo, il famoso e delizioso jamon iberico. Io proprio non riesco a mangiare qualcosa di salato a colazione, ho quindi optato per il pane tostato con la marmellata.

Cosa mangiare a Siviglia

Colazione a Siviglia

Cosa mangiare a Siviglia

Le tapas sono piccole porzioni di cibo accompagnate da una bibita, mi ricordano molto i cicchetti che si possono gustare nei bacari veneziani. Siviglia è la città giusta dove gustare le famose tapas: è ancora presente una grande tradizione e i prezzi sono economici. Tutti i bar di tapas in cui sono stata durante il mio weekend mi hanno dato grandi soddisfazioni. Alcune delle tapas più buone che troverete a Siviglia sono:

Patatas bravas: patate fritte o al forno condite con salsa piccante.

Jamon iberco: chiamarlo prosciutto crudo è riduttivo, è una delizia che si scioglie in bocca. (Cerco di mangiare meno carne possibile ma quando sono in viaggio sono più elastica)

Tortillas: sono frittatine di patate o baccalà

Bunelos: frittelle di baccalà deliziose

Pinchos: ossia spiedini di carne o pesce

Montaditos: piccoli panini con dentro prosciutto, carne o anche pesce. Io ho avuto il piacere di mangiarne uno davvero delizioso con il baccalà.

Le tapas vengono accompagnate solitamente da una birra veramente economica (la piccola 1,50 euro) oppure dal tinto de verano ossia vino rosso allungato con acqua tonica, a mio avviso imbevibile!

Cosa mangiare a Siviglia

Tipico bar di tapas

Cosa mangiare a Siviglia

Tapas nel quartiere santa Cruz

Infine altra specialità da provare sono i churros ossia una pastella fritta da intingere nella cioccolata calda…da mangiare a colazione o di ritorno da una serata.

Cosa mangiare a Siviglia

Churros

Esperienze culinarie a Siviglia

Parlando di cibo vi voglio segnalare due esperienze interessanti.

La prima è un corso di cucina spagnola che si tiene al mercato coperto di Triana. Il corso dura 3 ore, vi insegneranno a cucinare 4 piatti tipici della cucina spagnola, tra cui ovviamente la paella, costo 55 Euro, lezione in inglese o spagnolo. Io purtroppo avendolo scoperto mentre ero a Siviglia non ho potuto partecipare ma mi è sembrata una bella idea. Trovate tutte le informazioni sul sito www.tallerandaluzdecocina.com , potrete anche prenotare online.

Cosa mangiare a Siviglia

Corso di cucina Spagnola

La seconda è una cena al ristorante Puratasca. Il ristorante si trova nella parte più residenziale del quartiere Triana, visto da fuori non è nulla di che, ma il cibo è davvero ottimo a un prezzo da non credere.

Cosa mangiare a Siviglia

Cena alla Puratasca

Cosa mangiare a Siviglia

 

Voi conoscete la cucina spagnola? Siete amanti delle tapas e della paella?

 

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Cosa vedere a Siviglia in due giorni

Siviglia, la bellissima città nata sulle rive del Guadalquivir, mi stava attirando da un po’, e allora perché non organizzare un viaggio di due giorni a Siviglia? In realtà eravamo già stati nel 2006 in pieno agosto… ma sentivo che era arrivato il momento di tornare. Complici la guida Lonely Planet che indica Siviglia come la città da visitare nel 2018 e un volo Blue Air diretto Torino – Siviglia decido di prenotare, e di passare due giorni a scoprire Siviglia.

Dove dormire a Siviglia

Noi abbiamo scelto di alloggiare nel quartiere Triana. Triana per un lungo periodo era una città a se’ stante, fino a quando non fu costruito il ponte e non venne annessa alla città di Siviglia. La scelta è stata assolutamente azzeccata, infatti il quartiere è autentico e il centro storico si raggiunge con una passeggiata di una decina di minuti. Ci sono molti bar di tapas e moltissimi negozi dove acquistare le famose ceramiche.

Cosa vedere a Siviglia in due giorni

Primo giorno

Prima tappa il Real Alcazar: il palazzo moresco con splendidi giardini. Gli appassionati del Trono di Spade sappiano che è stato il set per alcuni episodi della serie! L’ingresso al palazzo costa 11.50 Euro , si possono acquistare i biglietti online o sul posto. Il palazzo e i suoi giardini sono piuttosto estesi sono necessarie almeno un paio d’ore.

Passeggio tra le magnifiche stanze cesellate dell’Alcazar, tra i coloratissimi azulejos, esco nei giardini dove gli alberi d’arancia in fiore sprigionano il loro profumo, sento lo scorrere dell’acqua delle sue fontane e vengo catapultata in un’ altra epoca, immagino come fosse vivere qui nella corte moresca. Ma rieccomi alla realtà, è il mio stomaco che mi fa notare che è ora di pranzo. Mangiamo in un bar vicino all’ Alcázar con un buon pranzo a base di tapas naturalmente.

Come organizzare un weekend a Siviglia

Alcázar di Siviglia

Come organizzare un weekend a Siviglia

Alcázar

Cosa fare a Siviglia

Come organizzare un weekend a Siviglia

Siviglia- giardini dell’Alcazar

Come organizzare un weekend a Siviglia

Azulejos

Seconda tappa è placa de España: è un po’ pacchiana ma se si è qui non si può non vederla.
Di ritorno decidiamo di fare una sosta per bere una cerveza nei bar con dehor al sole che si trovano di fronte all’università, un bellissimo assaggio di primavera che quest’anno stenta ad arrivare.

Come organizzare un weekend a Siviglia

Piazza di Spagna

Per finire visitiamo il quartiere Santa Cruz: il quartiere ebraico con le sue stradine strette e colorate.

Come organizzare un weekend a Siviglia

Barrio de Santa Cruz

Ritorniamo a Triana percorrendo la passeggiata lungo il fiume Guadalquivir dalla torre dell’oro al Ponte de Triana. È il tramonto e ci sono dei colori strepitosi. La passeggiata al calar del sole è davvero romanica.

Come organizzare un weekend a Siviglia

Passeggiata al tramonto lungo il Guadalquivir

Come organizzare un weekend a Siviglia

Ponte di Triana

Cosa fare a Siviglia

Secondo giorno

Il secondo giorno inizia con nuvoloni neri che incombono sulla città. A quanto pare i cambiamenti climatici sono arrivati anche qui. Siamo a metà marzo e da quello che mi dicono sono 3 settimana che piove. Non ci facciamo scoraggiare!

Prima tappa la Cattedrale e la Torre Giralda. La Cattedrale di Siviglia è la cattedrale Gotica più grande del mondo. Siviglia è un mix di culture e anche la cattedrale lo testimonia, nasce infatti sull’antica moschea. Lo stile Gotico è il mio preferito e devo dire che la Cattedrale è splendida sia all’esterno che all’interno. Inoltre si puo’ e si deve salire in cima alla torre Giralda, il simbolo della città da cui godere di una splendida vista sui tetti di Siviglia.

Come organizzare un weekend a Siviglia

La Giralda

Come organizzare un weekend a Siviglia

La Cattedrale di Siviglia

Come organizzare un weekend a Siviglia

L’interno della Cattedrale di Siviglia

Come organizzare un weekend a Siviglia

Vista dalla Giralda

Quando terminiamo la visita sta diluviando, e c’è anche molto vento…mai visti tanti ombrelli distrutti. Decidiamo di avventurarci verso il mercato de Triana, il mercato al coperto dove ci sono anche bar e ristoranti e finalmente troviamo riparo.

Nel pomeriggio ci dedichiamo allo shopping. Compriamo un po’ di ceramiche a Triana e poi facciamo un giro per Calle Sierpe la via dello shopping.

La sera ci rechiamo alla Carboneria un locale molto conosciuto nel barrio Santa Cruz, dove si può bere qualcosa ed assistere a uno spettacolo di flamenco. Il flamenco è il ballo gitano tipico dell’Andalusia, a mio parere è uno spettacolo da non perdere. Mentre visiterete la città vedrete moltissime vetrine con bellissimi abiti e scialli da  flamenco, si capisce che è una tradizione strettamente legata alla città. Lo spettacolo alla Carboneria dura circa una mezzora e viene ripetuto più volte durante la serata. La ballerina viene accompagnata da un cantante e da una chitarra classica.

Il giorno successivo prima di tornare in aereoporto, visitiamo la parte più moderna la nuova costruzione di Siviglia il Metropol Parasol o las Setas (i funghi). Il Metropol Parasol è stato inaugurato nel 2011, è la costruzione in legno più grande del mondo. È un’ opera imponente e futuristica che è stata costruita per riqualificare Placa Encarnaciòn. La costruzione in legno si estende su tutta la piazza, è possibile salire sui ‘funghi’ pagando 3 euro e ammirare una splendida vista  sulla città.

Cosa vedere a Siviglia

Metropol Parasol

Cosa vedere a Siviglia

Las setas – Siviglia

Vista dal Mirador Parasol

Siviglia è davvero una meraviglia, una città da scegliere per passare un fine settimana tra arte, cultura, tradizioni, relax e tapas di cui vi parlerò al più presto!

Voi avete visitato l’Andalusia? Ditemi cosa vi è piaciuto!

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come organizzare un viaggio in Argentina in autobus
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Organizzare un trekking in Patagonia in autonomia: El Chalten e Cerro Torre

La Patagonia è il luogo ideale per gli amanti del trekking, in questo post troverete le dritte per organizzare un trekking al Cerro Torre e al Monte Fiz Roy.

La Patagonia è una regione divisa tra Cile ed Argentina, vi ho già parlato della parte Cilena ora voglio parlarvi di quella Argentina, la mia preferita. Se volete vivere una Patagonia un po’ più “wild” sicuramente la parte Argentina è quello che fa per voi, inoltre risulterà molto più economica.

Le principali attrazioni della Patagonia Argentina sono il Perito Moreno, la Terra Del Fuoco e  le spettacolari montagne sopra il paesino di El Chalten.

Le due meravigliose montagne  di granito sono conosciute dagli alpinisti di tutto il mondo: il Cerro Torre e il Cerro Chalten da tutti più comunemente conosciuto come Monte Fiz Roy.

Trekking in Patagonia

La giornata magnifica fa vedere con estrema nitidezza il fungo sommitale di neve della cima del Torre

Trekking in Patagonia

Il monte Fiz Roy visto dal paesino di El Chalten

Ci sono molti libri sull’argomento, se siete amanti della montagna ve ne consiglio un paio. Il primo ‘Grido di pietra, Cerro Torre, la montagna impossibile’ di Messner racconta la prima controversa scalata di Cesare Maestri, Cesarino Fava e Toni Egger che morì nell’impresa. Il secondo di David Lama,  Free Il Cerro Torre ed io.

Cerro Chalten è il nome originario dato dai primi indigeni che vissero in Patagonia, la traduzione significa la montagna che fuma. I pinnacoli di nuvole che  ininterrottamente si elevano dalla cima fecero pensare agli antichi abitanti che si trattasse di un vulcano.

El Chalten è un paese giovane, sorto nel 1985 come un paese di frontiera, patria solo di alpinisti e scalatori. Grazie al turismo si è ingrandito ed ora può considerarsi una perfetta base di partenza per chiunque voglia dedicarsi al trekking o alle scalate. Non ha però perso quel fascino di paese un po’ hippy al confine del mondo.

Noi ci siamo stati ben 2 volte e credo che ci torneremo ancora. Siamo arrivati fino qua in autobus partendo da Buenos Aires, un’esperienza indimenticabile.

Il paese si trova ad un paio d’ore da El Calafate paese che fa base per le escursioni al Perito Moreno.

Trekking a El Chaltén

El Chalten

Trekking a El Chalten

El Chalten

Organizzare un trekking al Cerro Torre.

Da El Chalten si possono fare tantissimi trekking nel bellissimo e gratuito parco nazionale de Los Glaciares. I due più spettacolari sono quello a Laguna Torre con splendida vista sul Cerro Torre,  e quello a Laguna De Los Tres con vista sul monte Fiz Roy.

Il trekking a Laguna Torre pur essendo abbastanza lungo, circa 18 km risulta agevole e con poco dislivello. La prima parte  ha un leggero dislivello ed una quasi totale assenza di piante di alto fusto. Segue un tratto di sali e scendi fino ad arrivare al Mirador  del Cerro Torre dove godrete la vista sulla montagna. Poi vi inoltrerete in una parte più boscosa sempre ben segnata fino all’arrivo all’agoniata Laguna Torre, vista magnifica sulla montagna.  Eventualmente, per chi volesse proseguire, nei pressi vi è il il campo base De Agostini dove si può pernottare.

Allego la traccia Gps di Strava.

https://www.strava.com/activities/1425295732

 

Laguna Torre.

Organizzare il trekking al Fiz Roy

Per questo trekking conviene partire dall’ Hosterìa El Pilar. Per raggiungerla gli hotel organizzano un servizio di transfer fino all’hosteria, in questo modo potrete effettuare un percorso ad anello.

Questo trekking è più impegnativo del precedente con maggior dislivello. In particolare l’ultima parte risulta più dura ma la vista vi ripagherà delle fatiche.

Organizzare un trekking al Fiz Roy in autonomia

Inizio del percorso!

La prima parte del percorso passa interamente in una zona boscosa, in alcuni punti c’è una  magnifica vista sui ghiacciai e morene.

Organizzare un trekking al Fiz Roy in autonomia

Fiz Roy

Segue  una parte pianeggiante da cui potrete ammirare la montagna in tutta la sua bellezza.

Infine preparatevi per la parte più faticosa: la ripida salita finale! L’ideale, soprattutto per questo tratto finale sarebbero le racchette da trekking, che però noi non avevamo.

Arrivati in cima però lo spettacolo è magnifico, avrete di fronte a voi il Fiz Roy! Mangiatevi un panino con vista sarà uno dei migliori pranzi della vostra vita.

Organizzare un trekking al Fiz Roy

Fiz Roy

Organizzare un trekking al Fiz Roy in autonomia

Laguna De Los Tres

Da qui, se avete la forza( ma dovrete trovarla per lo spettacolo), scendete verso la laguna e risalite a sinistra. Vi troverete a godere della vista delle acque azzurro cobalto della Laguna De Los Tres sovrastata dal Ghiacciaio.

Trekking in Patagonia

Vista sul monte Fiz Roy

Al ritorno seguite le indicazioni per Laguna Capri e scendete poi verso El Chalten, dove potrete andare a bervi una birra insieme agli altri escursionisti.

Organizzare un trekking al Fiz Roy in autonomia

Vista del Fiz Roy da Laguna Capri

Una curiosità i ghiacciai della Patagonia sono gli unici che si stanno ingrandendo a differenza di ciò che sta accadendo nel resto del pianeta.

Ecco la traccia di Strava.

https://www.strava.com/activities/1425488587

Se pensate di fare le cose più con calma potete fermarvi una notte al Campamento Poincenot oppure al Campamento Laguna Capri entrambi sono gratuiti, prevedete di portarvi l’intera attrezzatura per il campeggio e le vettovaglie necessarie.( il paese più vicino rimane sempre El Chalten)

Se non siete grandi camminatori vi consiglio un giorno di riposo oppure un trekking più breve da intervallare tra la salita alla Laguna Torre prima della salita alla Laguna De Los tres. Se invece siete molto allenati ma veramente molto potreste  farli  entrambi in giornata.

Noi tra la salita a Laguna Torre e quella a laguna De Los Tres abbiamo fatto un piccolo trekking sempre partendo da El Chalten  al Mirador Los Condores y Las Aguilas con vista sia sul Torre che sul Cerro Chalten e la splendida vista anche sul lago Viedma.

Il meteo in Patagonia può cambiare molto velocemente, alcuni escursionisti non sono mai riusciti a vedere la punta del Fiz Roy in quanto sempre coperto da nubi. Noi abbiamo visitato la zona tra novembre e dicembre e siamo stati davvero fortunati trovano giornate splendide.

Dove dormire e mangiare a El Chalten

Noi abbiamo alloggiato entrambe le volte l’Hosteria Infinito Sur: hotel magnifico, personale gentilissimo, prezzo medio. L’hotel è moderno in stile di montagna, nella sala delle colazioni c’è una finestra enorme con una vista pazzesca sul monte Fiz Roy.

Per quanto riguarda il cibo, sebbene el Chalten sia un paese minuscolo si può mangiare e bere molto bene, in particolare posso consigliarvi 2 locali.

La Vineria: come dice il nome stesso è una vineria, si può passare qui per un aperitivo o per cena e si possono provare gli ottimi vini argentini o le birre artigianali. Qui troverete tanti escursionisti che si rifocillano dopo le fatiche della giornata. A noi è piaciuto moltissimo: personale gentilissimo grande fornitura di vini. Questo è il posto giusto per acquistare qualche bottiglia di vino argentino da portarsi a casa.

L’altro locale è l’ Estepa un buon ristorante con buona fornitura di vini.

 

E voi siete mai stati in Patagonia? vi piacerebbe?

 

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La Provenza è una bellissima regione che si trova nella zona sud orientale della Francia. Quando penso alla Provenza vedo i colori pastello delle imposte, i campi profumati di lavanda, i mercatini colorati, le strette viuzze e la natura da cartolina. Ma quali tra i tanti paesini vedere? Di seguito la mia top 5.

Roussillon

Roussillon è un villaggio caratterizzato dai colori caldi dal rosso all’ocra, è un tripudio di tonalità accese che si stagliano contro il cielo blu. Da visitare non solo il villaggio ma anche il suggestivo sentiero delle Ocre caratterizzato dalle falesie dalle svariate tonalità dal rosso all’arancio al giallo.

Quale paese vedere in provenza

Roussillon

Quale paese vedere in Provenza

Roussillon

Quale paese vedere in Provenza

Sentiero delle Ocre

Quali paesi vedere in Provenza

Sentiero delle Ocre

Saint Remy de Provence

Saint Remy è il paese in cui visse per alcuni anni il pittore Vincent Van Gogh, proprio mentre era qui dipinse uno dei suoi quadri più famosi nonché il mio preferito ossia Notte Stellata. Andando in giro per le campagne che circondano la zona non potrete fare a meno di notare scorci che vi riporteranno ai quadri del grande pittore. Inoltre a Saint Remy c’è un percorso di 1 Km dedicato all’artista. Ci sono anche tanti negoziati e ristoranti molto carini anche se parecchio cari.

Quale paese vedere in Provenza

Saint Remy

Quali paesi vedere in Provenza

Arles

Arles è una cittadina un pochino più grande delle precedenti ma il suo centro storico è conservato perfettamente. Le case in pietra con gli infissi color pastello sono splendide. Inoltre vanta uno splendido anfiteatro romano perfettamente conservato. Anche questa città è legata a Van Gogh, troverete un percorso dedicato al pittore e la fondazione Vincent Van Gogh che spesso ospita quadri dell’artista.

Le strade di Arles

Quale paese vedere in Provenza

Arles

Anfiteatro romano di Arles

 

Maussane les Alpilles

Questo paesino ve lo consiglio perchè si trova proprio al centro del parco naturale delle Alpille. Le Alpille sono un gruppo collinare, il paesaggio è quello tipico della Provenza: cipressi, ulivi, lavanda,ginestra e girasoli. Il paesino è molto grazioso, vi consiglio di alloggiare in uno dei tanti manieri e fare dei piacevoli tour in bicicletta. Noi abbiamo alloggiato in uno splendido casolare immerso tra gli ulivi, la mattina facevamo colazione in giardino e la sera stavamo seduti fuori ad aspettare il fresco ascoltando le cicale, un bellissimo ricordo.

Quale paese vedere in Provenza

Colazione Maussane les Alpilles

Quali paesi vedere in Provenza

Maussane-les-Alpilles in bici

Le Baux de Provence

Infine questa chicca, un piccolo paesino arroccato in cima alla montagna con strade strette, negozi di sapone, stradine acciottolate e profumo di lavanda.

Quali paesi vedere in Provenza

Baux

Quale paese vedere in Provenza

Sapone

Che ne pensate della Provenza? Dove siete stati?

 

 

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Bangkok
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Bangkok: le mie impressioni

In tanti mi avevano parlato di Bangkok ma i pareri erano discordanti. C’era chi la descriveva come una città magnifica e chi la considerava come un postaccio in cui non sarebbero più tornato: dovevo quindi vederla per capire meglio.

Bangkok

Bangkok

La città di per sé non mi ha entusiasmata: è caotica, calda, disordinata con un’identità non ben definita un po’ antica un po’ moderna. Ci sono però alcuni aspetti che mi sono piaciuti.

  • Il cibo thai è davvero una delizia e anche nel ristorante di strada più sgangherato si può mangiare in modo eccellente spendendo pochissimo. Il piatto che ho mangiato più spesso è il pad thai ossia spaghetti di riso saltati in padella con salsa di soia, verdure e gamberi. Gli amanti del cibo piccante si troveranno benissimo.
    Vedere Bangkok

    Cibo di strada

    Bangkok

    Bangkok

 

  • I mercati. Un po’ ovunque in città si possono trovare bancarelle che vendono cibo, frutta, fiori, amuleti. Si c’è anche il mercato degli amuleti, li si aggirano persone sicuramente più esperte di me che scrutano i vari amuleti esposti per trovare quello di maggior qualità.
    Cosa fare a Bangkok

    Mercato

    Bangkok

    Mercato di frutta

 

  • La navigazione sul fiume. mi è piaciuto molto vedere la città dal fiume, la prospettiva differente, fuori dal traffico e dal caos mi ha rilassata.

 

  • I massaggi. Non si può andare in Thailandia e non provare i massaggi, le loro tecniche vi faranno rinascere.

 

  • Gli hotel con la piscina sul tetto. La scelta dell’hotel è fondamentale, infatti dopo una giornata in giro per la città tornare in un bel hotel e poter guardare la città dall’alto sarà un premio meritato. Noi sia stati al Motern Sathorn, hotel moderno, lussuoso, con una colazione strepitosa e una bellissima piscina sul tetto. Posto in un’ottima posizioni proprio di fronte alla metropolitana e a 10 minuti a piedi dalla partenza dei traghetti.

    Bangkok

    Piscina sul tetto a Bangkok

Insomma Bangkok mi ha fatto capire come è una metropoli asiatica, molto differente dalle nostre metropoli europee, ma di sicuro non è una città in cui ho lasciato il cuore.

Voi cosa mi dite delle vostre esperienze a Bangkok?

 

 

 

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Rilassarsi ad Ubud
Consigli per viaggiare

Rigenerarsi ad Ubud : yoga, massaggi e cibo vegetariano.

 

Ubud è una cittadina che si trova nell’entroterra della meravigliosa isola di Bali, immersa nel verde della rigogliosa giungla si caratterizza per un elevato numero di centri yoga, ristoranti vegani e numerosi centri massaggi. Quando penso a un luogo sulla terra in cui vorrei rifugiarmi per rigenerarmi al primo posto appare sempre Bali e in particolare Ubud. Unico accorgimento da prendere è quello di cercare un hotel fuori dal centro che risulta essere troppo caotico. Cercate un posticino immerso nel verde a 10- 15 minuti a piedi dal centro.

cosa fare ad Ubud

Bali state of Mind

Yoga

Se vi piace praticare yoga Ubud è il vostro regno, è infatti possibile trovare lezione di yoga lungo il corso dell’intera giornata. Nei miei 2 soggiorni ad Ubud ho ovviamente provato un po’ di lezioni in 3 diversi centri, ecco la mia esperienza.

Intuitive yoga flow a Ubud

Intuitive yoga flow a Ubud

Intuitive Yoga Flow il mio preferito. Questo centro yoga di medie dimensioni mi è piaciuto molto in quanto il numero dei partecipanti non è eccessivo. Le lezioni si tengono in una graziosa casetta da cui si può ammirare la verdissima giungla circostante. Qui ho partecipato alla mia prima lezione di Yin Yoga. Questo tipo di yoga più statico agisce nel profondo andando a lavorare sui meridiani del corpo. Raggiungere il centro non è semplicissimo, se volete andare a piedi dovete prendere la stradina che troverete di fronte all’ Alchemy bar. Io lungo il percorso ho chiesto informazioni ai passanti ma alla fine l’ho raggiunto e ne è valsa la pena.

Radiantly Alive è un centro yoga che si trova al centro della cittadina, rispetto al precedente le classi sono costituite da un maggior numero di persone e la posizione non è così suggestiva. Qui ho praticato una lezione di yoga flow con una maestra indonesiana australiano, carina ma non mi è rimasta nel cuore.

Yoga Barn è il centro più famoso di Ubud con lezioni di ogni tipo dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Molto bella la location immersa nella verde, le lezioni si tengono in una specie di grande casa sull’albero. Sicuramente la scuola di yoga più conosciuta, presa d’assalto da orde di yogi soprattutto australiani. Da provare per la posizione e per la quantità di opzioni ma sinceramente le classi sono troppo affollate.

Oltre a fare yoga potrete comprare ogni sorta di gadget legato al mondo dello yoga sia presso le scuole sia nei negozi della città.

Massaggi

Dopo aver fatto yoga un bel massaggio ci sta sempre bene, qui non avrete che l’imbarazzo della scelta. Io ho fatto un massaggio al viso, uno ai capelli e uno tradizionale al corpo….giusto per non farmi mancare nulla.

Massaggi ad Ubud

Karsa Spa – Ubud

Karsa Spa è un centro benessere che si raggiunge con una piacevole passeggiata tra le risaie. Si parte dall’ Ibah restaurant, si procede lugo un sentiero agevole che si snoda con una bella vista sulla giungla e le risaie. Si arriva al Karsa caffè dove si ci può rigenerare con un fresco succo di mango, per poi concedervi uno dei tanti massaggi proposti. Immerso nella natura, pulito e profumato è un centro massaggi molto valido.

Sri Rati Spa un piccolo centro massaggi all’interno dell’hotel in cui alloggiavamo. Immerso in uno splendido giardino. Qui ho provato il tradizionale massaggio indonesiano, deciso ma un toccasana per i muscoli. Anche in questo caso estrema pulizia e attenzione al cliente.

Relax ad Ubud

Relax

Ristoranti vegetariani

La tipica cucina balinese ha molti piatti vegetariani, i più noti il mie goreng e nasi goreng ossia noodles e riso saltati con spezie e verdure. Oltre alla cucina tradizionale ad Ubud ci sono numerosi ristoranti vegetariani, vegani e addirittura crudisti. Per essere una piccola isola asiatica ha un numero di moderni locali vegetariani da far invidia a San Francisco o Los Angeles. Inoltre ovunque si beve acqua di cocco ricchissima di sali minerali e deliziosi succhi di frutta tropicale fresca.

Bali colazione

Quando si dice… colazione.

Sri Ratih è il magnifico hotel in cui abbiamo alloggiato immerso in un bel giardino tropicali. Dispone anche di un valido ristorante dove provare la cucina balinese, assolutamente consigliato.

Sari Organic è un ristorante posto fuori dal centro di Ubud immerso nelle risaie. Per raggiungerlo si deve effettuare una piacevole passeggiata. Il menù prevede molti piatti vegetariani: le verdure provengono dall’orto accanto al ristorante…quando si dice km 0.  Ve lo consiglio soprattutto per la vista sulle risaie!

The Alchemy  è un grazioso e moderno locale vegano crudista. Lo so che detto così a noi italiano sembra un ristorante per pazzi, ma a me piace sperimentare cucine e sapori fuori dal comune. Devo dire che i piatti sono da assaggiare almeno una volta, i dolci ottimi e anche gli estratti di frutta. Potrete inoltre comprare cibo, oli essenziali e gadgets per lo yoga.

Bali

Bali

Vi assicuro che una vacanza qui vi sistemerà anima e corpo, vi sentirete in pace con il mondo, rilassati e ringiovaniti. Che dite….vi ho convinti?

 

 

 

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Come organizzare un safari al Kruger

Fare un safari era tra i miei sogni nel cassetto, sogno che si è realizzato durante il nostro viaggio in Sud Africa. La scelta è ricaduta sul più famoso tra i parchi: il Kruger, in quanto è possibile effettuare il safari in autonomia con la propria automobile. Il parco Kruger è la più grande riserva naturale del Sud Africa, grande quanto lo stato di Israele, posta nella zone nordorientale del paese.

Quando andare

Il periodo migliore per organizzare il safari va da giugno a settembre che corrisponde al periodo invernale e secco. La natura è meno rigogliosa e per questo gli animali sono più facili da avvistare  perché si muovono alla ricerca dell’acqua.  Secondo me i giorni giusti da dedicare alla visita del parco sono 5,  in questo modo si ha tutto il tempo di esplorare la natura ma senza annoiarsi. Nota molto importante: il fuso orario non cambia…quindi nessun problema di jet lag!

Safari al Kruger

Paesaggio Kruger

Dove dormire

All’interno del parco ci sono campeggi e bungalow semplici ma graziosi, con bagno e a volte angolo cottura. Le sistemazioni all’interno del parco non sono moltissime quindi è meglio pianificare con anticipo e prenotare appena possibile. Tutte le prenotazioni relative al pernottamento all’interno del parco possono essere effettuate online sul sito ufficiale. Una volta effettuata la prenotazione vi verranno fornite le informazioni circa gli orari entro i quali dovrete arrivare al campeggio o bungalow, bisogna arrivare prima che faccia buio. Sul sito sopra indicato troverete moltissime informazioni utili per organizzare il vostro soggiorno: orari, distanze e tempi di percorrenza da una struttura e l’altra, presenza di ristoranti, possibilità di organizzare attività con i Rangers.

Safari al Kruger

Bungalow all’interno del Kruger

Informazioni utili

Le strade sono in buone condizioni, non è necessario avere un fuoristrada. Unica difficoltà che si può avere è la guida a sinistra.

Il prezzo d’ingresso al parco è di 30 Euro al giorno per gli adulti e 15 Euro per i bambini.

Piccola nota relativa alle vaccinazioni, non ve ne sono di obbligatorie per il Sud Africa e visto il periodo secco noi abbiamo deciso di non fare l’antimalarica, è andato tutto bene.

Organizzare un Safari al Kruger

Tramonto al Kruger.

Gli indispensabili da mettere in valigia: un cappello, occhiali da sole e crema solare perchè il sole è caldo, un binocolo per gli avvistamenti e una maglia pesante perchè la mattina e la sera la temperatura scende parecchio.

safari al Kruger

In versione esploratrice.

Il nostro safari

Partiamo con la nostra auto presa a noleggio all’aereoporto di Johannesburg di buon mattino, dopo 4 ore di viaggio arriviamo al gate di ingresso sud. Qui iniziamo la nostra avventura dopo aver percorso ovviamente molto lentamente alcuni chilometri avvistiamo gazzelle, elefanti e giraffe. Che spettacolo unico e meraviglioso vedere questi animali nel loro ambiente naturale. Sembra di essere in un film, una sensazione irreale.

Safari al Kruger

Zebre

Safari al Kruger

Elefante con cucciolo

safari Kruger

Safari al Kruger

Rimasti a bocca aperte per questi primi avvistamenti ci dirigiamo verso il camp site dove pernotteremo le prime due notti lo Skukuza. Da qui abbiamo intenzione di esplorare la parte sud del parco. Mangiamo cena nel ristorante e scopriamo che c’è una mappa del parco in cui i rangers e i viaggiatori vanno ad indicare gli avvistamenti dei diversi animali.

Il mattino successivo appena usciti vediamo un numero considerevole di auto ferme, ci avviciniamo e a lato strada ci sono un leone e una leonessa comodamente distesi nell’erba.

Come organizzare un safari al Kruger.

Leoni al Kruger

Proseguiamo nel nostro itinerario e grazie all’aiuto di alcuni sudafricani riusciamo a vedere altri leoni, zebre, gazzelle, elefanti, paesaggio magnifico e animali bellissimi. Ora però iniziamo ad essere più esigenti, vogliamo vedere gli animali che ancora ci mancano ossia il rinoceronte e il leopardo.

safari al Kruger

Giraffa al Kruger

Ci spostiamo verso nord al camp site Satara. Qui prenotiamo un safari a piedi con i ranger all’alba. Siamo in 6, partiamo con i rangers armati e ci inoltriamo silenziosamente nella savana, io un po’ di paura ce l’ho! Iniziamo con il vedere un gruppo di elefanti e poi eccoli che appaiono 2 rinoceronti! Un safari a piedi fa vivere ancora meglio l’emozione della vita selvaggia.

safari al Kruger

Rinoceronte in attraversamento

Dopodiché ci dirigiamo verso Nord diretti al Camp side Olifant, posto in alto, ha una splendida vista sul fiume. Qui decidiamo di fare una gita con i ranger in notturna nella speranza di avvistare qualche felino….continuiamo a non aver visto leopardi. Questa volta riusciamo a vedere un rinoceronte e delle iene ma di leopardi neppure l’ombra.

L’ultimo giorno lo dedichiamo unicamente alla ricerca del leopardo o ghepardo, ma per nostra sfortuna latitano. Restiamo così a quota 4 su 5 big five ossia abbiamo visto: elefanti, bufali, rinoceronti e leoni, abbiamo però un ottima scusa per organizzarne un altro!

Consiglio a tutti di fare un safari una volta nella vita: vi lascerà un’emozione e dei ricordi magnifici. Molto consigliato anche per i bambini che sono certa resteranno estasiati.

 

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