
La mia ultima visita a Venezia risaliva alla terza media e il ricordo che ne avevo era di una città triste, proprio per questo motivo nei miei viaggi non l’avevo mai presa in considerazione. Una riunione di lavoro in zona il venerdì mi ha spinta a fermarmi un giorno in più per un giro in città. Ero curiosa di scoprire se ai miei occhi adulti la città sarebbe piaciuta o meno. Le conclusioni di questo esperimento sono state: uno ho la capacità di cambiare idea infatti Venezia è una città stupenda, due da adolescente non capivo nulla.
Le mie 24 ore a Venezia.
Arrivo alla stazione ferroviaria Santa Lucia, ho i tacchi e un cappottino leggero, tira una bisa terribile. Per fortuna la stazione del vaporetto è proprio lì davanti. Mi precipito a fare il biglietto e ho un piccolo shock una corsa costa 7,5 Euro. Scendo alla fermata Ca’d’Oro e cerco il mio hotel che porta il medesimo nome. Ho scelto questo hotel a metà strada tra Piazza San Marco e la stazione, è stata una buona scelta in centro ma in zona sileziosa e tranquilla. Hotel semplice ma pulito ed economico, personale gentile.

Venezia
Dopo una doccia caldissima adotto un abbigliamento più comodo e caldo, scendo e mi infilo nel primo bacaro che trovo. Per chi non lo sapesse, io non lo sapevo, a Venezia i bacari sono dei bar dove si può bere uno spritz o un calice di vino, qui detta ombra, e mangiare un cicchetto ossia uno spuntino, molto simile secondo me alle tapas spagnole. Uno spritz e un baccalà fritto mi mettono subito di buon umore. Faccio una passeggiata per Cannaregio e inizio ad essere affascinata dai riflessi delle luci sull’acqua.
Sabato mi alzo presto, alle 8.15 sono pronta per esplorare la città. Mi dirigo immediatamente verso il ponte di Rialto e poi verso Piazza San Marco: che meraviglia! Questa piazza mi lascia a bocca aperta, il ricordo che ne avevo era completamente diverso e anche le foto non rendono giustizia. In più, con mia grande sorpresa, inizia ad alzarsi il livello dell’acqua. Scatto un milione di fotografie della Basilica riflessa nell’acqua. C’è ancora poca gente in giro, sono tra i primi ad entrare nella basilica. Vi consiglio vivamente di partire di buon mattino e andare subito a visitare la piazza finché non arriva la massa, vi posso assicurare che nel pomeriggio l’atmosfera è completamente differente.

Venezia – Acqua alta a piazza San Marco.

Venezia – Acqua alta
Da qui, torno sui miei passi e mi fermo a riscaldarmi con un paio di caffè alla torrefazione Cannaregio. Ottimo localino, con miscele di caffè da tutto il mondo e proprietari giovani e simpatici. Tra una foto a una gondola e una a un ponte, mi dirigo verso la Basilica dei Frari, ingresso 3 euro, assolutamente da vedere per il magnifico coro e l’Assunta di Tiziano.

Venezia e i suoi canali.

Una gondola.
Fa freddissimo, tira vento, è ora di pranzo e la batteria dell’iphone è terminata. Entro nell’enoteca Rio Marin mai scelta fu più azzeccata. Intanto faccio amicizia con dei simpatici vecchietti veneziani che sono li a bere un bianchetto. Mi spiegano che ho scelto il periodo giusto per visitare Venezia in quanto quello meno turistico dell’anno. Poi mangio un bel piatto di bigoli in salsa ossia spaghetti conditi con sugo di acciughe e cipolle e un bicchiere di pinot grigio. Spazzolo tutto e mi prendo anche il tiramisù che pare sia nato proprio a Venezia. Spendo 20 euro, unico rammarico non poter tornare a cena visto che partirò alle 17.

Canal Grande visto dal ponte di Rialto.
Mi dirigo verso la mia ultima tappa il quartiere ebraico, mi perdo tra le calli strette con i panni stesi. Alle 17 prendo il Frecciarossa che mi riporta in 3 ore e mezza a una Torino coperta di neve.
Questo viaggio mi ha fatto cambiare idea su Venezia e non vedo l’ora di tornare per esplorare anche le isole.
E voi avete mai fatto un’esperienza simile, ossia avere un’idea di una città ma poi cambiarla?